mercoledì 5 maggio 2010

non me ne sono mai pentita

c'era pioggia e freddo nonostante tutto aprile invece fosse stato bel tempo..
ero pronta (ma si è mai veramente pronti??)
ed ero in ospedale dal giorno prima.
quasi non volevano accettarmi, perchè non ero 'urgente'
in quei giorni c'era la "Luna".
in ospedale, quando c'è la "Luna" ci sono tantissime nascite, sembra scientifico.
non ero urgente perchè dovevo fare un cesareo programmato.
chi fa un cesareo, fa un parto di "serie B".
è meno mamma.
il rapporto col figlio è meno intenso.
questo è quello che pensano e dicono le mamme di "serie A"
e non solo loro, e non è solo questo quello che si dice.

maltrattamenti all'accettazione dalle ostetriche di turno (visite ginecologiche da macello, solo perchè devi fare il cesareo, e così t'impari), che pensano di avere a che fare con bambine viziate, senza sapere chi sei e i tuoi motivi, i tuoi pensieri, a prescindere.
alla fine mi hanno accettato solo perché il dottore che mi ha seguito per tutti i 9 mesi, si è preso l'impegno di trovarmi un posto letto, addirittura tra le solventi, nonostante io non lo fossi.
altrimenti mi avrebbero mandato via.
è stato tutto piuttosto 'singolare'..
dall'accettazione, al fatto che ho dovuto cambiare stanza due volte.
quando sono stata portata in sala parto, nei corridoi c'era una clac di amici e parenti..
..ehm.. che applaudivano.. oddio che imbarazzo..
ed emozione allo stesso tempo.
era bello sapere che tutte quelle persone erano lì per noi.
ma insomma.. :-)

da quando sono entrata in sala parto, è stato tutto come in un film.
mentre un'infermiera mi metteva l'agocannula, altre mi stordivano di domande.
milioni di domande.
sempre le stesse.
come ti chiami.
quando sei nata.
dove abiti.
che lavoro fai.
a che settimana sei.
chi è il padre del bambino.
quando è nato,
ha sorelle,
etc.
a raffica.
come se fossi in un quiz a premi ed almeno per tre volte di seguito.
avevano dei questionari da compilare.
poi, dopo tutta la scena, barella camera-sala parto, e tutto l'ambaradan dell'incannulamento, mi hanno fatto scendere per andarmi a mettere sul tavolo operatorio.
mi è venuto da ridere.
ho fatto la spinale, in un attimo.
non ho sentito nulla di più della puntura di spillo del pre-anestetico.
e poi, mi son dovuta sbrigare a stendermi, che già non sentivo le gambe.

non sarà molto poetico,
ma è così che alle 15e10 è nato il mio tommaso.
2.910 chili di peso ed un apgar di 9-10.
l'ho visto appeso per i piedi tutto sporco di sangue e liquido amniotico, ancora attaccato al cordone.
è stata l'emozione più grande della mia vita, dopo averlo visto, l'ansia e l'agitazione, che mi tenevano il cuore a tremila, mi hanno abbandonato, il battito si è regolarizzato e la pressione anche.
insomma da quel momento avrebbero potuto farmi di tutto.
lo hanno portato via qualche attimo, mentre urlava a squarciagola ed io piangevo a dirotto, solo per il prelievo delle cellule staminali dal cordone (avremmo voluto donarle, ma non è stato possibile, non erano sufficienti), e poi è tornato da me, in braccio alla zia claudia, che ha assistito al parto.
con quei piedi enormi, gli occhietti aperti e lo sguardo liquido ma che già indagava curioso.
me l'hanno poggiato sul seno e..che emozione.. come descriverla??
dopo un po' è stato portato via, doveva essere lavato, vestito e portato al papo che era fuori ad aspettare.
camminando avanti e indietro per il corridoio pieno di amici e persone care.
come ho sempre immaginato.
nel frattempo il medico, faceva le sue cose.
puliva, ricuciva. insomma mi rimetteva in sesto..
e faceva battute per farmi ridere.
mentre dalle sale travaglio accanto, arrivavano urla che oserei definire disumane..
non mi sono mai pentita di aver SCELTO di fare un cesareo. mai

il tutto è durato meno di un paio d'ore, dicono, incluso il pre-operatorio (la sfilza di domande cioè!! :))

io, dopo che hanno portato via tommaso, mi sono persa.
forse assopita. mi sembrava di essere in orbita.
mi guardavo intorno e osservavo e ascoltavo tutto.
ma era tutto ovattato.
come se fossi stata all'interno di una bolla di sapone.

poi sono stata messa nella sala 'risveglio' insieme ad altre neo-mamme.
di "serie A" e di "serie B" insieme.
senza discriminazioni.
ognuna in preda al proprio 'delirio post-parto'.
per un'ora credo.
e lì parenti e gli amici, a turno sono venuti a salutarmi e a farmi gli auguri.
ed ero ancora in quella 'bolla'.
non mi sono resa conto di molto.
ero allegra.
l'unico disagio: non mi sentivo le gambe, è una sensazione terribile.
poi sono tornata in stanza.
dove per fortuna non c'è stato andirivieni esagerato, o almeno non lo ricordo..
l'ho rimosso forse..??

non c'era neppure la mia compagna di stanza, era il suo turno.
dopo un po', un bel po' in realtà (ormai era buio fuori), ci è stato portato il meraviglioso alienetto.
non c'era più nessuno, era rimasto solo il papà.
non era sicuro che ce lo portassero
perché in quei due giorni erano nati 70 bambini e non c'erano culle disponibili.
al nido c'erano anche 3-4 bambini in fila su letti grandi. ASSURDO

eppure è arrivato.. morbido e rannicchiato, come un ragnetto.
con gli occhietti spalancati ed indagatori.
ed io e il papà eravamo lì ad accoglierlo, nell'intimità della nostra (per modo di dire) stanzetta.
senza testimoni, senza spettatori..
solo noi 3

buon compleanno amore mio.

la tua mamma

Emanuelas (post originale)

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