lunedì 17 maggio 2010

gli occhi sgranati

Ho fatto un TC programmato il 25 febbraio per il mio terzo figlio, una bimba dopo due maschi nati con parto naturale perché era podalica. Il TC era stato programmato con due settimane di anticipo rispetto al termine ma la piccola alla nascita era 3,380 kg, chissà cosa sarebbe diventata in altre due settimane!

La mattina sono entrata in ospedale e mi faceva uno strano effetto sapere che sarebbe nata "su appuntamento". Mi hanno fatto il monitoraggio e un'eco per vedere se magari si era girata ma niente da fare, la testa era bella incastrata nelle mie costole, un fastidio terribile.

Mi sono preparata con camice, cuffietta e calzini terrificanti e mi hanno portato giù con il lettino. Tutti sono stati gentilissimi. Prima un cortese ferrista che mi ha spostato sul lettino operatorio, tolto il camicione e coperto con teli caldi. Poi mi hanno spostato in sala anestesia dove un gentile e simpatico anestesista mi ha messo la flebo e fatto la spinale. Mi spiegava tutto quello che faceva ma avendo già fatto l'epidurale con gli altri due figli sapevo più o meno come funzionava e che posizione assumere. Appena mi ha iniettato l'anestetico ho sentito caldo alla gamba destra e ho iniziato a perdere la sensibilità. Muovevo le dita dei piedi ma se mi toccavo le gambe era come toccare il corpo di un altro, sensazione stranissima. Mi dava solo un po' fastidio il sondino infilato in una narice per dare ossigeno, l'anestesista lo aveva messo subito dopo la flebo. Poi è arrivato il mio ginecologo che mi ha salutato e abbiamo scambiato due parole e ricordo che non avendolo mai visto con la mascherina, lì per lì mi sono domandata se era davvero lui. Poi mi hanno portata in sala operatoria che era comunicante e ricordo che prima di entrare ho guardato l'ora, le 12.40. In sala operatoria c'era un sacco di gente: il ginecologo, una ferrista, anestesista e aiuto, e una pediatra già pronta con il telino in mano. È arrivato anche mio marito che si è seduto dietro di me e hanno sistemato il telino.

Mi hanno fissato le mani al lettino ma senza stringere e l'anestesista mi ha raccomandato di avvisare se avessi avuto la nausea ma non è successo. Il ginecologo ha sistemato le luci per operare e mi ha chiesto come si sarebbe chiamata la piccola e, segno del destino, il faro orientabile della sala operatoria aveva scritto sopra 'Stella' che è proprio il nome che avevamo scelto.

Non mi sono accorta che il dottore tagliava, ma dopo ho sentito un gran "tirare". Non provavo alcun dolore ma sentivo chiaramente che tirava e aveva le mani dentro alla mia pancia. In quel momento ho pensato che dopo aver provato il parto naturale il TC era geniale ma, a conti fatti, non lo sceglierei mai senza un motivo clinico.
Dopo un bel tirare e manovrare assolutamente indolore ha tirato fuori la piccola e ne l'hanno accostata al viso per farmela vedere. Non piangeva, ha pianto appena è stata portata fuori, ma aveva gli occhi sgranati e ho subito pensato che era spaurita.

Erano le 13.05.

Mio marito è uscito insieme alla bimba e il dottore ha tirato ancora un po' per estrarre la placenta che era attaccata sopra, come mi era successo con il primo figlio. Mi ha detto che essendo attaccata a causa di una forma un po' anomala del mio utero, con il parto naturale sarebbe stata problematica. (Con il primo il ginecologo aveva fatto il "secondamento manuale" subito dopo il parto. Così mi ero evitata il raschiamento in sala operatoria, ma un male terrificante, fortuna che avevo l'epidurale).

A questo punto ha cucito tutto ben bene e ricordo che sentivo chiaramente che il ginecologo tirava di qui e di là mentre cuciva, ma era come sentirlo sul corpo di qualcun altro. Si è anche un po' alterato con la ferriera che non gli aveva dato il tipo di filo che voleva e ho sentito che lei si scusava dicendo che era da tempo che non lo assisteva. Mentre cuciva mi ha detto che stava mettendo tutti punti interni e di quelli che vanno via da soli e, infatti, in seguito mi ha tolto solo un punto, quello finale.

Dopo mi hanno portato in sala post anestesia dove sono rimasta in osservazione per circa mezz'ora e poi in camera, dove ho trovato mio marito a torso nudo con la piccola che gli dormiva sul petto.

La sera stessa mi sono alzata anche se piegata in due ma perché "tirava tutto", non per il dolore che era del tutto sopportabile. Comunque, appena alzata ho pensato che il TC non era poi così geniale. Mi hanno dato antidolorifici se li volevo ma lo prendevo solo prima di dormire e la mattina dopo mi hanno tolto catetere e flebo e camminavo senza problemi.

Sono andata a casa la mattina del quinto giorno, ho ripreso subito le solite abitudini iniziando anche subito a guidare. Il ginecologo mi aveva raccomandato niente bagno ma solo doccia e niente rapporti per 40 giorni, ma credo che abbiamo aspettato solo tre settimane...

Vale (Post originale)

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