giovedì 28 ottobre 2010

l'angelo pasticcione

Questa è una storia che la mamme e le nonne possono leggere ai bambini alla sera quando vanno a dormire e racconta quello che è capitato a un bambino appena nato a causa di un errore.

Quando deve nascere un bambino o una bambina viene dato l'incarico a un angelo di portarli sulla terra e consegnarli ai propri genitori.

L'angelo, dopo avere eseguita la sua missione, rimane sempre vicino al nuovo nato per assisterlo, proteggerlo e custodirlo per tutta la sua vita.

Per questo l'angelo viene chiamato L'ANGELO CUSTODE.

Una decina di anni fa venne dato incarico a un angelo molto giovane di portare sulla terra un bambino che doveva nascere.

Dopo avere letto l'indirizzo della casa dove doveva essere portato il bambino, l'angelo partì per compiere la sua missione.

Sull'indirizzo c'era scritto che la casa dove abitava la mamma e il papà del bambino che doveva nascere, si chiamava "Casa S. Antonio".

L'angelo dopo avere letto l'indirizzo prese con sé il bambino e partì per la terra.

Dopo avere girato per diversi paesi alla fine vide un indirizzo che sembrava quello che stava cercando e così, entrato in casa, lasciò il bambino in una culla piuttosto malandata che si trovava in un locale dove c'erano altri mobili vecchi ammucchiati uno sopra l'altro.

In quella casa abitava una nonna che viveva da sola, la quale si meravigliò molto quando vide il bambino e pensò che forse c'era stato uno sbaglio, però era anche contenta perché così avrebbe avuto un po' di compagnia.

Fu così che la nonna cominciò a preparare le pappe a cucire i vestitini per il bimbo che intanto stava crescendo e diventava ogni giorno sempre più bello.

I giorni passavano velocemente e il bambino già cominciava a dire qualche parola con la nonna che era molto contenta d'averlo tenuto con sé.

Un giorno, quando il bambino aveva già due anni, la nonna si ammalò.Venne il dottore che, dopo averla visitata , disse che bisognava portarla in ospedale perché la malattia era molto grave.

La nonna si preoccupò molto perché sapeva che il bambino ancora piccolo sarebbe rimasto solo. Chiamò allora una zia che abitava nel paese vicino e le disse se poteva tenerlo nella sua casa fino a quando lei fosse guarita.

La zia,che aveva già due figli piccoli, accettò di curare il bambino per un po' di tempo, pensando che la nonna sarebbe guarita presto.

Ma non fu così perché la malattia continuava a peggiorare e la nonna, che era già vecchia, non riuscì a guarire e, dopo alcuni mesi di sofferenza, morì.

Intanto il bambino era rimasto nella casa della zia in compagnia dei suoi due figli che giocavano un po' con lui ma che non gli volevano molto bene e si divertivano spesso a fargli dispetti e a litigare.

Il bambino, che aveva ormai quattro anni, non cresceva bene a causa dei continui dispetti e litigi e la zia cominciò ad arrabbiarsi con lui e spesso lo sgridava mettendolo in castigo.

Fu così che il bambino che cresceva senza l'amore di una mamma e di un papà diventava sempre più disubbidiente e un po’ monello, tanto che la zia non volle più tenerlo con sé.

Andò da una sua cugina che viveva in una fattoria in campagna e le chiese se era disposta a ospitare un po' il bambino nella sua casa con suo marito e i suoi figli.

La cugina ebbe compassione per quel povero bambino che stava crescendo senza l'amore dei genitori e accettò di ospitarlo, ma il marito non fu tanto d'accordo perché erano molto poveri e già facevano fatica a mantenere i propri figli.

Il bambino rimase per qualche mese in quella famiglia comportandosi non tanto bene in quanto capiva che nessuno lo amava e cercavano di mandarlo via.

Il marito della cugina che ospitava il bambino un giorno si recò presso l'Ufficio dei bambini senza genitori che c'era in quella città chiedendo loro di mandare il bambino in un'altra famiglia perché lui non lo voleva più tenere.

L'Istituto che era incaricato dal governo di quella nazione mise un avviso dicendo che erano disposti a dare dei soldi alla famiglia che si sarebbe occupata di mantenere il bambino.

Dopo pochi giorni si presentò una signora dicendo che era disposta a tenere con se per un periodo di tre anni il bambino in cambio dei soldi che avevano promesso.

Il bambino lasciò quindi la fattoria nella quale non si era trovato tanto bene e si trasferì nella casa della sua nuova famiglia composta dalla signora e da altri bambini che come lui erano senza genitori.

Qui si trovava benino e andava d'accordo con gli altri bambini della famiglia e la signora che lo ospitava era contenta di averlo preso con sé.

Quando compì sei anni iniziò ad andare alla scuola elementare che si trovava nel paese vicino distante circa cinque chilometri. Per poter arrivare in tempo all'inizio delle lezioni doveva alzarsi molto presto la mattina perché la strada da fare era molto lunga.

Il bambino era contento della sua nuova famiglia però era sempre triste per il fatto di non avere anche lui una mamma e un papà come i suoi compagni di scuola.

Alla sera prima di andare a letto la signora gli insegnò a dire la preghiere e a chiedere al suo angelo custode di aiutarlo a trovare una mamma e un papà anche per lui.

L'angelo sentita la richiesta del bambino che doveva proteggere non sapeva come fare e allora si recò dall'angelo maggiore che lo aveva incaricato di portare il bambino sulla terra per chiedere aiuto.

L'angelo maggiore si stupì molto della notizia in quanto a lui risultava che il bambino che doveva essere portato nella casa di S. Antonio aveva una mamma e un papà come tutti gli altri bambini.

Fu così che si scoprì che l'angelo incaricato aveva portato il bambino nella casa sbagliata.

L'angelo maggiore si arrabbiò molto e disse all'angelo incaricato che aveva sbagliato e che era stato un pasticcione perché non aveva saputo proteggere come si doveva il bambino che gli aveva affidato e che adesso doveva impegnarsi per fare incontrare il bambino con i suoi genitori.

L'angelo andò di corsa in un posto dove c'era un grande calcolatore nel quale erano registrati tutti i bambini che nascevano e gli indirizzi delle loro case.

Chiese all'angelo che si occupava del computer di fare delle ricerche per scoprire qual era l'indirizzo giusto dei genitori del bambino. Inserirono tutti i dati che erano necessari e dopo un po' la stampante scrisse l'indirizzo esatto che però si trovava molto lontano dal paese dove stava il bambino; era addirittura dall'altra parte del mare.

L'angelo pensò allora di mandare un messaggio con la posta elettronica ai genitori perché sapessero che il loro bambino li stava cercando e che bisognava andare a prenderlo.

L'angelo del computer spiegò che ciò non era possibile in quanto quel calcolatore non era compatibile con quelli che stavano sulla terra e quindi bisognava trovare un altro modo.

L'angelo incaricato cominciò allora a chiedere a tutti gli altri angeli di aiutarlo a rintracciare l'angelo custode della mamma o del papà del bambino.

Passò così ancora un po' di tempo e finalmente un giorno trovarono l'angelo custode della mamma che stavano cercando.

L'angelo della mamma saputo del guaio che era successo, si impegnò a fare tutto il possibile per informare la mamma dello sbaglio che era stato commesso e cominciò a raccontarle in sogno che in un paese lontano c'era il suo bambino che la stava cercando. La mamma raccontò al papà che di notte sognava sempre di un bambino che stava in un paese lontano e che era sicura che quello era il loro bambino che da tanto aspettavano.

Anche il papà si convinse e allora si recarono presso un'organizzazione che si occupava dei bambini che non avevano i genitori chiedendo di essere aiutati.

Le ricerche furono lunghe e anche molto costose ma i genitori erano contenti perché sapevano che finalmente avrebbero trovato il loro figlio.

Dopo quasi un anno arrivò la notizia che un bambino che corrispondeva a quello che stavano cercando era stato trovato in un paese lontano che stava dall'altra parte del mare e che bisognava preparare tutti i documenti necessari per potere andare a prenderlo.

I genitori fecero tutto quello che era necessario,inviarono le loro fotografie, quelle dei nonni,degli zii e della loro casa per vedere se il bambino si mostrava contento di essere stato trovato.

Dal paese lontano arrivò un lettera nella quale si diceva che il bambino era molto felice della notizia che gli avevano dato e che guardava sempre le fotografie dei suoi genitori ed era ansioso di poterli conoscere e di andare nella loro casa.

Nella lettera c'era anche uno fotografia del bimbo e quando i genitori la videro si commossero molto e furono sicuri che quello era il loro figlio che da tanto tempo aspettavano.

Finalmente dal governo di quel paese lontano arrivarono i permessi necessari e così i genitori partirono con l'aereo per andarlo a prendere.Quando si incontrarono fu una grande gioia per tutti e i genitori telefonarono subito ai nonni che stavano a casa dicendo che il bambino era stato ritrovato. I nonni e gli zii anche loro molto commossi parlarono al telefono con il bambino ed erano ansiosi di vederlo arrivare finalmente da loro.

Passò un po' di tempo perché bisognava aspettare che le autorità rilasciassero tutti i permessi necessari per potere fare il viaggio di ritorno.

Arrivati tutti i permessi i genitori e il bambino partirono con l'aereo per il lungo viaggio di ritorno alla loro casa; erano molto stanchi ma anche contenti perché finalmente la famiglia si era ricongiunta.

Al loro arrivo all'aeroporto c'erano tutti i parenti e gli amici dei genitori ad aspettarli e dopo si fece una grande festa per dimostrare al bambino che tutti gli volevano molto bene.

Il bambino si trovò subito bene nella sua nuova casa, frequentò subito la scuola, che adesso era vicino a dove abitava, dimostrando di essere anche bravo.

I genitori comprarono una nuova casa più comoda e così anche il bimbo ebbe la sua cameretta dove poteva tenere i sui quaderni di scuola e tutti i sui giocattoli.

E adesso che tutto si è sistemato nel migliore dei modi bisogna che il bambino dimentichi i brutti momenti passati e apprezzi tutti i sacrifici che i suoi genitori hanno fatto per potergli dare una famiglia e fargli sentire tutto l'affetto e l'amore di una mamma e di un papà. Deve essere ubbidiente, ascoltare i consigli che gli danno, imparare le regole della buona educazione, comportarsi bene anche con i compagni per dimostrare di essere un bambino che vuole crescere e diventare un uomo serio e onesto.

Qui la storia si interrompe ma non finisce, continuerà fino a quando il bambino sarà diventato un uomo e farà anche lui una famiglia con i sui figli sperando che l'angelo che porta i bambini stia molto attento nel futuro a non sbagliare indirizzo un'altra volta.

Ora i bambini che hanno ascoltato questa storia si chiederanno come mai io so tutte queste cose.

Queste cose io le so, perché dovete sapere che io sono l'angelo custode del nonno del bambino......CIAO.


Gattusa (post originale)

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