domenica 14 novembre 2010

un miracolo per cui dovrò sempre ringraziare

Arrivati al sesto mese di vita, è giunto il momento di raccontare al mondo virtuale (perché nel piccolo mondo reale dove vivo è ormai leggenda) come è nata la mia seconda figlia, LINDA.
È d’obbligo una premessa. Mammadicorsa è arrivata al settimo mese senza fiato. Reduce dall’acquisto della casa, dai lavori e dal conseguente trasloco in essa, all’ottavo mese è letteralmente stramazzata al suolo, o meglio sul divano, passando le sue giornate come un vegetale (e non sto scherzando!!!). Le mie pessime condizioni fisiche e morali non facevano presagire nulla di buono per il parto che si annunciava più difficile che mai. L’aria in casa era diventata davvero pesante. Tutti eravamo nervosi, complice anche l’inverno che agli inizi di aprile sembrava ancora non voler terminare. I continui tracciati apparivano normali e il personale medico continuava a ripetermi di presentarmi solo in caso di rottura delle acque o di inizio travaglio con contrazioni regolari e ripetute, ignorando il fatto che io e le mie figlie siamo di corsa.

Linda infatti non poteva aspettare che io prendessi la mia bella valigetta preparata al settimo mese (perché sa signora che i secondi figli nascono prima), mi recassi all’Ospedale distante circa 5 minuti di macchina e mi accomodassi in un comodo lettino da parto. Linda, nella sua totale imprevedibilità che tuttora la caratterizza, doveva proprio nascere di corsa. E così la notte tra il 4 e il 5 aprile (la notte tra la Pasqua e il lunedì dell’Angelo) ha deciso di nascere in casa sul nostro bel letto matrimoniale. Non pensate che io abbia temporeggiato o che abbia addirittura fatto un bel bagno caldo (come suggeriscono in quei corsi pre-parto che io stavolta ho deciso di evitare), perché non è così. Linda ha deciso di nascere ed è nata. Non è esistito travaglio, solo tre contrazioni in cui è uscito il sacco amniotico, la testa e il corpo.
Che fortuna direte voi!!! In parte.
Perché un conto è partorire a casa quando è una tua scelta, un conto è essere presi alla sprovvista non sapendo cosa fare e non vedendo arrivare l’ambulanza.
Ho partorito da sola, con bigs75 accanto a me e con la puledrina che nella sua cameretta piangeva in braccio alla nonna accorsa giusto in tempo.
Linda ha fatto tutto da sola, e come un angelo è caduta sulla terra.
Non vi sto a raccontare di come i paramedici dell’ambulanza si siano dimostrati impreparati per l’evenienza, né di come al Pronto Soccorso non fossero tutti pronti al nostro arrivo, né del fatto che Linda è arrivata ipotermica ed è stata due giorni in culla termica sotto flebo, né tanto meno dello shock subito dalla puledrina sentendo partire l’ambulanza a sirene spiegate nel bel mezzo della notte e vedendo che la mamma la mattina non c’era, né delle lacrime di bigs75 a due giorni dal parto.
Vi voglio raccontare di come sia bello vedere una bimba di 6 mesi ridere e giocare con la sorellina, vederle abbracciate nello stesso letto matrimoniale che ha fatto da culla (ovviamente con il materasso cambiato) e sapere che qui è avvenuto un miracolo per cui dovrò sempre ringraziare.

Mammadicorsa (post originale)

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